Il Presepe e l' AVIS |
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Presepe: una parola che evoca immagini e ricordi d’infanzia, che ci riporta indietro nel tempo, in un mondo antico, intessuto di racconti e gesti sempre uguali incorniciati da rustiche ambientazioni.Su questo tema si potrebbero scrivere fiumi di parole, ma questa è una storia semplice e sincera, oltremodo importante per noi della associazioni che del lavoro di gruppo ne facciamo il nostro distintivo.L’idea “pionieristica” del presepe nacque esattamente venti anni fa, quando ancora la sede dell’Avis Comunale si trovava nel centro del paese, all’interno della torre campanaria accostata alla Chiesa Parrocchiale, e un gruzzolo di giovani avisini un po’ incoscienti seduti intorno ad un tavolo durante la consueta festa sociale di inizio dicembre, comunicò all’allora Presidente Mario Ballesio l’idea di liberare la sede avisina dalle suppellettili, per l’allestimento di un presepe meccanico.A dirla tutta, all’epoca di meccanico vi era ben poco, ma l’idea piacque a tutti, in particolare al nostro “Boss”. Il progetto prese forma e sin dal primo allestimento ricevette giudizi positivi, nonostante le difficoltà per raggiungere la sede da parte delle persone anziane ( quanti ricordi lungo quelle scale del campanile…). Per lungo tempo quella fu, nel periodo delle festività natalizie, la dimora del “Presepi ante l cioché”, così chiamato proprio per la singolare ubicazione. Passarono gli anni e la sede, così come non fu più adatta allo svolgimento dei prelievi collettivi di sangue causa motivi di sicurezza, per la stessa ragione non poté più essere utilizzata per l’allestimento natalizio. L’Amministrazione Comunale di allora mise a disposizione alcuni locali del palazzo municipale e la realizzazione del presepe riprese il cammino, anche se si rese necessaria una piccola modifica del nome: “Il Presepe ne campanile” diventò “Il Presepe con il campanile”, perché nonostante gli spostamenti e i dovuti rimaneggiamenti quello era rimasto il simbolo dell0opera, proprio a testimonianza del legame mai spezzato con il luogo da cui tutto era partito. Ancora un trasloco, all’interno di una grande sale di proprietà della ex Società Operaia, fino a giungere al 1999, anno che segnò il trasferimento della sede Avis Aido in Borgata Madonna, a due passi dalla Cappella da tutti familiarmente chiamata “dla Madona”. |